Il quadro attuale dell’industria europea del PET dipinto a Bruxelles

(Foto sito internet Petcore Europe)

Circa 300 partecipanti hanno assistito agli oltre 50 interventi tecnici che hanno animato l’annuale conferenza di Petcore Europe, l’associazione europea che rappresenta l’intera filiera del PET, il 7 e l’8 febbraio a Bruxelles. Ampio spazio è stato dato a nuove tecnologie e applicazioni e allo stato dell’arte dell’industria europea del PET, in un contesto che necessariamente ha dovuto confrontarsi con dinamiche globali fortemente condizionate dalla situazione geopolitica determinata dalla guerra in Ucraina e dalla crisi nel Mar Rosso. Al momento, le ricadute sul mercato energetico e della fornitura in generale risultano inevitabili e pesanti, ponendo in una situazione di svantaggio competitivo l’industria europea rispetto alla concorrenza soprattutto orientale, che riesce a penetrare commercialmente nei mercati europeo con una certa facilità.

L’industria del PET, in particolare quella dell’imballaggio, vive un momento di passaggio che, secondo gli addetti ai lavori deve portare a sorpassare la congiuntura attuale congiuntura, caratterizzata anche da uno scenario di politica ambientale e quadro normativo europeo che richiede un grande sforzo alle aziende per raggiungere la conformità legislativa e gli standard richiesti per il settore. Situazione invece favorevole per riciclo e materiali riciclati che, sebbene debbano attutire gli sbalzi dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione, risentono positivamente di una politica ambientale che spinge con forza la presenza del riciclato nei prodotti. L’industria italiana, da sempre vicina all’associazione europea, era rappresentata da numerose aziende che operano nel settore, tra le quali Sorema e Amut come “gold sponsor” dell’evento.