Situazione difficile per il riciclo di materie plastiche europeo

(Foto Steinert da Wikipedia)

La ridotta domanda e le elevate importazioni starebbero mettendo l’industria europea del riciclo di materie plastiche in una situazione difficile. L’allarme arriva da Plastics Recyclers Europe (PRE), l’associazione europea del riciclo. 

Il mercato del riciclo della plastica in Europa sia stato fortemente destabilizzato per tutto il 2023. Dall’inizio dell’anno, iprezzi dei materiali riciclati sono diminuiti fino al 50%, mentre le importazioni a basso costo di materiali da Paesi extra UE sono aumentate in modo significativo. Se non verranno adottate misure urgenti per alleviare la pressione sui riciclatori, l’Europa potrebbe non essere in grado di raggiungere i suoi obiettivi di riciclo e di contenuto di riciclato recentemente proposti e vincolanti.

“È in gioco il futuro dell’industria del riciclo ed è necessaria un’azione immediata sotto forma di misure coercitive per evitare la chiusura degli impianti di riciclaggio in tutta Europa”, ha commentato Ton Emans (foto a sinistra), presidente di PRE. “La cessazione delle attività di riciclaggio avrebbe effetti a catena sull’occupazione, sull’economia europea in generale e sull’ambiente”.

(Foto Plastics Recyclers
Europe)

La crisi di mercato riguarda tutti i polimeri riciclati ed è particolarmente evidente nel settore del PET. Le importazioni di PET nell’Unione Europea sono aumentate del 20% dal secondo trimestre del 2022 al secondo trimestre del 2023, provocando una contrazione della domanda di rPET proveniente dall’UE, stimata in tale periodo nell’ordine del 10%.

Con l’approssimarsi degli obiettivi fissati dalla Direttiva sulla plastica monouso, la cosiddetta SUP, cresce la pressione per aumentare l'uso di contenuto riciclato nelle bottiglie per bevande in PET. Tuttavia, anziché soddisfare la domanda con rPET prodotto in Europa, ciò ha provocato un aumento delle importazioni da Paesi extraeuropei.

La legislazione si è rivelata uno degli strumenti più efficaci nel tracciare il percorso per un futuro circolare della plastica, ma sono necessarie norme attuative che la rendano effettivamente efficace. Diversamente, l’Europa rischia di importare plastica non tracciabile e non verificata per raggiungere gli obiettivi europei di riciclo. L’introduzione di un sistema di certificazione indipendente di terze parti risolverebbe questi problemi. Parallelamente, aiuterebbe a evitare dichiarazioni non verificate e a promuovere la tracciabilità, in particolare per i materiali a contatto con gli alimenti, aumentando al tempo stesso la trasparenza sull’origine della plastica riciclata.