L'impegno di Corepla per l'ambiente, l’economia e la collettività

Il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica Corepla ha fatto dell’Italia un’eccellenza europea nel campo della gestione sostenibile degli imballaggi in plastica. Oggi il consorzio, che da 25 anni contribuisce alla formazione di una cultura dell’economia circolare, è all’apice di una grande filiera di imprese consorziate e di un sistema che svolge un ruolo economico e sociale prezioso per il nostro Paese in un’ottica di responsabilità condivisa tra le aziende, le amministrazioni e i cittadini. È quanto emerge con evidenza dal Rapporto di Sostenibilità 2022 di Corepla presentato il 18 ottobre a Roma nel corso del convegno dal titolo “Il ruolo di Corepla per la cultura della sostenibilità - Valore, prospettive e opportunità della filiera italiana”.

Le parole chiave di questo appuntamento: opportunità e impegno. Corepla lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro, riflettere sulle soluzioni, contrastare le false narrazioni, educare e informare per una corretta gestione responsabile dei rifiuti degli imballaggi in plastica. Favorire il riciclo della plastica, con soluzioni compatibili con la filiera produttiva italiana, rendere la pratica del riciclo un elemento quotidiano e importante nella vita dei cittadini, sono solo alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro alla luce dei dati del Rapporto di Sostenibilità. Nella tavola rotonda promossa dal consorzio alla presenza di esponenti del mondo politico, economico e scientifico, si è avviato un momento di confronto per discutere delle strategie e analizzare le diverse tipologie di rischio e difficoltà a cui il settore andrebbe incontro se fosse approvata la proposta di regolamento europeo sugli imballaggi. Un cambio di strategia che metterebbe in discussione un modello di riciclo consolidato e un sistema industriale efficace.

In 25 anni in Italia il materiale avviato al riciclo è passato da 228.000 tonnellate a oltre 1.050.000 tonnellate, un risultato brillante frutto di una rete capillare che vanta attualmente 31 impianti di selezione e 92 impianti di riciclo. Anche la copertura dei Comuni è aumentata considerevolmente, dal 77% del 2002 al 97% di oggi. Parallelamente, è raddoppiato il numero di imprese consorziate della filiera del packaging in plastica - produttori di materia prima, produttori di imballaggi, utilizzatori che autoproducono i propri imballaggi e riciclatori -, passato da 1.216 a circa 2.500.

Il settore plastica impiega 50.000 risorse per 4.000 imprese, con un moltiplicatore sul PIL di 3,2 (tradotto: 100 euro investiti ne generano 230). Di questo settore, il comparto degli imballaggi ne rappresenta il 40%. La proposta di regolamento europeo PPWR rischia di innescare un effetto domino sulla filiera del riciclo che è un’eccellenza in Europa, con grandi rischi economici e sociali e con importanti conseguenze sulla sicurezza e sullo spreco alimentare, oltre alla considerevole perdita dei posti di lavoro.

“In questo periodo di transizione sostanziale, il consorzio lavora per costruire una cultura della sostenibilità volta ad affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato Giovanni Cassuti (nella foto qui sopra), presidente di Corepla. “È necessario adottare una strategia integrata e condivisa per promuovere un reale sviluppo sociale, ambientale ed economico, poiché si tratta di una mission collettiva che deve coinvolgere tutti gli attori diretti e indiretti della filiera. Solo guardando al futuro nella stessa direzione sarà quindi possibile promuovere il valore della filiera italiana e dare nuovo impulso all’innovazione del Paese”.

Nel 2022 la materia prima vergine risparmiata grazie al riciclo Corepla è stimata in 523.789 tonnellate, l’equivalente necessario a produrre a 11 miliardi di flaconi per detersivi da un litro.

Il processo di riciclo della plastica richiede meno energia di quello per la produzione di plastica vergine, con un risparmio energetico che nel 2022 è stimato in 10.946 GWh, pari al 2,5% circa della produzione annua di energia primaria in Italia.

Il recupero di oltre un milione di tonnellate di rifiuti di imballaggi in plastica nel 2022 ha consentito un risparmio in volume, in termini di discarica evitata, pari 35.653.977 di metri cubi, ossia 37,5 volte il volume del Colosseo, e ha evitato 885.406 tonnellate di emissioni di CO2 pari a 1.024 voli andata e ritorno Roma-Tokyo.

Inoltre, l’attività di Corepla nel 2022 ha avuto dirette e positive ripercussioni sui territori e le amministrazioni locali. Lo scorso anno sono stati erogati 382 milioni di euro di contributi ai Comuni o soggetti da loro delegati ed è stato generato un indotto economico di 334 milioni di euro derivante dalle attività connesse alla raccolta, al riciclo e al recupero degli imballaggi in plastica.

“Alla luce di questi risultati, ancora una volta positivi, procederemo con ancora più convinzione su questa strada”, ha concluso Giovanni Cassuti, “una strada che porta alla costruzione di una casa sostenibile comune da lasciare alle future generazioni, che sia inclusiva, sicura e che rispetti l'ambiente e lo valorizzi. In questi anni Corepla si è costantemente impegnato per una gestione sempre più sostenibile ed efficiente degli imballaggi facendo dell'Italia un modello di assoluta eccellenza. Ora è giunto il momento di dare ulteriore impulso all'innovazione, di contrastare i falsi pregiudizi e le false narrazioni che ancora gravano sulla plastica e le sue applicazioni. Il traguardo verso cui correre, che concilia crescita economica e sostenibilità ambientale, non è la demonizzazione del materiale, bensì la valorizzazione del suo grande potenziale per il bene della nostra amata futura casa comune”.

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