Mosaici contemporanei contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre, a Milano, Lady Be commemora la giornata mondiale contro la violenza sulle donne in modo forte e provocatorio, inaugurando la mostra personale “Mai più violenza sulle donne”, aperta fino al 9 dicembre presso l’ex studio di Piero Manzoni in Brera e curata dal critico Francesco Saverio Russo. L’artista è conosciuta per i suoi “Mosaici Contemporanei”, realizzati con pezzetti di giocattoli, di posate, di bigiotteria, di cancelleria, di tappi di bottiglie, di oggetti di recupero, tutti rigorosamente in plastica.

I volti tumefatti di otto Barbie, realizzati dall’artista con la sua particolare tecnica, sono accomunati da lividi, graffi, gonfiori e cerotti a coprire le ferite più gravi. La Barbie, simbolo di bellezza perfetta e incontaminata, diviene portatrice di un messaggio incontrovertibile: ogni donna può subire violenza. Ma la forza delle opere d’arte presentate sta in questo: ogni violenza va denunciata. Altrimenti rimarrà impressa come un segno fisico e psicologico indelebile.

Attraverso le sue Barbie, Lady Be ci dice che anche l'arte invita a riflettere su un tema così importante e di stringente attualità. E grazie alla sua particolare tecnica, l'artista lo fa senza mezzi termini, ma in modo diretto, presentando volti dilaniati da ematomi e ferite, nonostante siano di plastica. L’innocenza che trasmette un comune giocattolo, una bambola, viene violata e cancellata dai segni della violenza.

“La denuncia sarebbe stata molto più facile con un’immagine fotografica, ma l’arte è forma, non è contenuto: il metodo dell’opera di Lady Be è intelligente. Le Barbie vengono scomposte, rotte e ricomposte costituendo poi una forma riconoscibile di ritratto in un’estetica già inaugurata da Schnabel”, ha dichiarato Vittorio Sgarbi.

“L’artista prende spunto dal “rifiuto” per far un’opera d’arte; spesso gli omicidi nascono proprio dal rifiuto della donna di continuare una relazione”, ha commentato la giornalista e opinionista Alessandra Vaccari, sottolineando l’importanza della tecnica adottata per trasmettere un messaggio altrettanto importante. Molti considerano la donna una bambola da trattare come un giocattolo e poi da buttare via o maltrattare. Ma l’arte rivaluta e attraverso di essa Lady Be da nuova vita ai “rifiuti”.

Anche il luogo della mostra non è casuale e diventa strumento di denuncia. Alcuni anni fa, la nipote di Piero Manzoni, Pippa Bacca, a sua volta artista e performer, subì violenza e venne uccisa in Turchia da un uomo che le aveva dato un passaggio.