Il ruolo delle bioplastiche nella riduzione dell’impronta di carbonio

Il 30 novembre a Roma, Assobioplastiche organizza un incontro sulle opportunità offerte dall’industria delle bioplastiche lungo la strada che porta a una società con una ridotta impronta di carbonio.

L’accordo di Parigi COP21 prevede che l’aumento della temperatura globale della Terra debba essere contenuto ben al di sotto di 2°C, impegnandosi a fermarsi a 1,5°C. Questo obiettivo richiede di arrivare alle “emissioni zero” tra il 2030 e il 2050, ma già nel 2018 sarà richiesto agli Stati aderenti di aumentare i tagli delle emissioni, così da essere pronti fin dal 2020. Il primo controllo quinquennale codràà di consegnuenza nel 2023. A tale proposito, a partire dal 2020 i paesi di vecchia industrializzazione erogheranno cento miliardi all’anno per diffondere in tutto il mondo tecnologie verdi e decarbonizzare l’economia.

In questo scenario, quale sarà il ruolo dell’industria delle bioplastiche? Quali i punti di forza e quali le debolezze? Quale il dividendo economico, ambientale e sociale? L’incontro si prefigge di individuare le possibili risposte a queste e altre domande, rivolgendosi agli operatori dell’industria delle bioplastiche e della chimica verde, ai politici, agli operatori ambientali, agli opinionisti ecc.

Il programma dell’evento è il seguente:

Saluto e introduzione - Marco Versari (presidente Assobioplastiche)

La filiera integrata della Forsu e dei materiali compostabili: un importante contributo all’economia circolare - Alessandro Canovai (presidente Consorzio Nazionale Compostatori)

Presentazione della ricerca: “Lo sviluppo dell’industria dei manufatti in materie plastiche compostabili - Paolo Arcelli (partner di Plastic Consult)

La grande sfida per un’economia decarbonizzata e competitiva - Francesco Bertolini (docente SDA Bocconi)

Conclusioni - Gian Luca Galletti (Ministro dell’ambiente, del territorio e della tutela dei mari).