CAC: aumenta per gli imballaggi in plastica, diminuisce per quelli bio compostabili

(Foto di photogenia da Freepik)

A seguito dei rialzi dei costi della raccolta dei rifiuti di imballaggio e alla riduzione dei ricavi della vendita di imballaggi post-consumo segnalati dai consorzi Cial, Comieco e Corepla, Conai ha approvato la richiesta da parte di questi ultimi di aumentare il contributo ambientale (CAC) per gli imballaggi in alluminio, carta e plastica. La decisione è stata presa al fine di assicurare il servizio di raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio dopo aver valutato lo scenario delle filiere di riciclo - peggiorato oltre le attese - e la riduzione delle riserve patrimoniali dei tre consorzi.

Nell’attuale congiuntura economica gli aumenti sono stati varati tempestivamente al fine di contenerli il più possibile e di distribuirli, a partire dal 1° aprile 2024, nel resto dell’anno. Contestualmente, grazie al consolidamento della fase di startup del Consorzio Biorepack, d’intesa con quest’ultimo Conai ha deciso una riduzione del contributo ambientale per gli imballaggi in bioplastica compostabile. Nel corso del prossimo anno Conai monitorerà periodicamente l’evoluzione dei principali fattori di difficile previsione ma che possono incidere sugli equilibri economico-finanziari dei consorzi. Resta inoltre confermata dal 1° gennaio 2024 la riduzione del CAC per gli imballaggi in legno da 8 a 7 euro/tonnellata, già annunciata la scorsa estate.

Il contributo medio per gli imballaggi in plastica passerà da 294 a 398 euro/tonnellata. Tra il 2022 e la prima parte del 2023 i valori medi del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica avevano infatti subito una significativa e graduale diminuzione per effetto della positiva situazione economica registrata da Corepla a partire dal 2021; ciò ha consentito di attingere anche alle riserve patrimoniali per far fronte al fabbisogno da CAC. Il contributo medio per gli imballaggi in plastica nel 2021 era pari a 398 euro/tonnellata, nel 2022 a 327 euro/tonnellata e nel 2023 a 294 euro/tonnellata. Dal 1° aprile 2024 il contributo medio ritornerà dunque ai valori del 2021, data l’esigenza di ricostituire le riserve atte a garantire la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica. Queste riserve, nel corso del 2023, si sono notevolmente ridotte, anche per effetto di una diminuzione dei ricavi delle aste (cui è ragionevole guardare, per il 2024, con moderato ottimismo, dal momento che molti prevedono un’evoluzione dei valori in miglioramento) oltre che di un aumento dei costi di raccolta e selezione (che Corepla ha già cercato di ottimizzare dove possibile) legati principalmente all’impatto dell’inflazione sui corrispettivi Anci-Conai. Per l’anno 2024 restano confermate le nove fasce in vigore dal 2023, con valori sempre più legati ai costi necessari per avviare a riciclo le tipologie di imballaggi inclusi in ciascuna fascia. Il contributo per gli imballaggi in bioplastica compostabile passerà da 170 a 130 euro/tonnellata. Una riduzione resa possibile dal contenimento dei costi operativi di Biorepack e dall’utilizzo delle riserve patrimoniali generatesi in questi primi anni di attività.