Materiali riciclati per la ricostruzione post-sisma

Maggiore attenzione alla sostenibilità dei materiali utilizzati nella ricostruzione post-sisma nelle regioni dell’Italia Centrale coinvolte nel tragico evento del 2016, con particolare riferimento all’utilizzo di plastica da riciclo per dare un segnale concreto al mercato dei prodotti riciclati nell’ottica della green economy e del Green Public Procurement. È questo l’obiettivo posto alla base del protocollo di intesa siglato da Guido Castelli (a destra nella foto a lato), commissario straordinario per la riparazione e la ricostruzione del sisma del 2016, ed Enrico Bobbio (a sinistra nella foto a lato), presidente di Polieco, il consorzio per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene.

Il protocollo riguarda la costituzione di un gruppo di lavoro finalizzato a: a) realizzare percorsi formativi gratuiti per dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione finalizzati ad attuare correttamente il codice degli appalti, con particolare riferimento al rispetto dei criteri ambientali minimi; b) elaborare un criterio premiante posto a disposizione delle stazioni appaltanti che volessero acquisire beni in plastica riciclata, ove non vi fossero criteri ambientali minimi già adottati ovvero volessero prevedere prestazioni ambientali superiori a quelli previsti; c) realizzare in realtà urbane o presso immobili di proprietà pubblica, progetti, fino a un massimo di 3, che prevedano l’allestimento di aree giochi che svolgano da iniziative bandiera in grado di dare contezza sulle best practices da porre in essere in coerenza con gli obiettivi della economia circolare e della green economy; d) elaborare un progetto di filiera nella gestione dei rifiuti di beni in polietilene che favorisca la reindustrializzazione di parte del territorio di competenza del commissario, incentivando l’allocazione di industrie che si occupino di produzione di beni in polietilene, riciclo di rifiuti di beni in polietilene e produzione di beni in polietilene riciclato; e) redigere un progetto di informazione ed educazione alla diffusione dei temi della sostenibilità e della economia circolare, creando una identità di territorio anche attraverso lo studio di un logo per le imprese che volessero aderire al progetto e di una app dedicata alla attuazione del presente protocollo di intesa.

“Il cratere del sisma 2016, con i suoi 8.000 chilometri quadrati, rappresenta un’area estremamente vasta”, ha dichiarato il commissario al sisma 2016, Guido Castelli, “all’interno della quale si stanno realizzando innumerevoli interventi di rimozione dei materiali, ricostruzione e messa in sicurezza del territorio. Un impegno senza precedenti per il quale abbiamo introdotto una modalità di ricostruzione che prevede premialità e condizioni vantaggiose rispetto ai principi green, che abbiamo il dovere di sostenere per agganciare le due grandi transizioni che stiamo incrociando in questi anni: quella digitale e quella ambientale. In quest’ottica, ci siamo anche attivati allo scopo di favorire nell’Appennino centrale la diffusione di quei meccanismi utili a promuovere il green public procurement, che rientra proprio nelle corde e nella mission di Polieco. Il mio obiettivo è quello di innovare ricostruendo favorendo, all’interno di questo processo estremamente articolato, anche una crescente sensibilizzazione degli operatori pubblici. Da tutto ciò nasce la volontà di sottoscrivere questo protocollo con Polieco che si pone due finalità principali. La prima riguarda la formazione dell’operatore pubblico, in modo tale che nei capitolati possa essere sempre di più promosso il ricorso a processi e prodotti ambientalmente qualificati. In secondo luogo, abbiamo convenuto con Polieco di attivare percorsi sociali e rigenerativi che vadano nella direzione di sostenere l’utilizzo di materiali riciclati, in una prospettiva di economia circolare. Il nostro compito è anche quello di realizzare la riparazione socioeconomica, garantendo che, nel tempo necessario alla ricostruzione, venga preservata la vitalità dell’Appennino centrale promuovendone lo sviluppo, anche nel campo della green economy”.

“Con questa iniziativa si intende offrire un impulso ulteriore alla promozione del green public procurement stimolando gli organi preposti ad introdurre, nei capitolati di gara per la fornitura di beni e servizi, criteri premianti per gli appaltatori e fornitori che propongono l’utilizzo di beni e prodotti che abbiano elevate caratteristiche ambientali,  anche superiori a quelle previste nei criteri ambientali minimi pubblicati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, questo sarebbe utile per l’inizio di una vera economia circolare”, ha affermato il presidente di Polieco, Enrico Bobbio.

“Non è nascosta, altresì, la volontà di favorire il tessuto delle imprese green nel processo di reindustrializzazione del territorio favorendo l’allocazione di imprese che operano nel settore della green economy e della economia circolare, favorendo il riutilizzo ed il riciclo di prossimità ed anche una maggior consapevolezza delle necessità di utilizzare beni in plastica riciclata, soprattutto nell’arredo urbano e nei luoghi di aggregazione delle fasce deboli della popolazione”, ha concluso la direttrice generale di Polieco, Claudia Salvestrini (al centro nella foto qui sopra, insieme a Guido Castelli ed Enrico Bobbio).

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