L’approccio ESG come strategia di impresa

Un pomeriggio dedicato ai temi della sostenibilità coniugando la teoria con la pratica: Radici Chimica, azienda cuore della chimica made in Italy di RadiciGroup, il 10 febbraio ha ospitato il convegno “L’approccio ESG come strategia d’impresa”, promosso da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (CNVV) per fornire alle imprese associate informazioni, formazione e consulenza sui temi legati agli indicatori di natura non finanziaria che misurano l’impatto ambientale (E), il rispetto dei valori sociali (S) e gli aspetti di buona gestione (G) di una organizzazione.

“Attenzione alle persone, all’ambiente e alle comunità locali. Sono valori da sempre ne DNA del nostro Gruppo, da oltre ottant’anni. Oggi rientrano nei cosiddetti indicatori di natura non finanziaria e, per tutte le aziende, sono sempre più importanti. L’incontro ci ha permesso di capire come si sta evolvendo la normativa, cosa ci chiede l’Unione Europea e come, tutti insieme, possiamo concretizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il primo passo è senza dubbio confrontarsi, condividere e promuovere modelli di business sostenibili, di lungo termine e a beneficio di tutto il territorio”, ha dichiarato Maurizio Radici, vicepresidente di RadiciGroup, aprendo l’incontro.

“Chiediamo alle imprese di dimostrarci come intendono assumersi le proprie responsabilità nei confronti degli azionisti, anche attraverso solide pratiche e politiche ambientali, sociali e di governance”, ha dichiarato Gianni Filippa, presidente di CNVV, riportando le parole di Larry Fink, CEO di BlackRock (società statunitense di investimenti), e citando poi come esempio un passaggio del codice etico di RadiciGroup, secondo cui “formalizzare principi e regole non è un punto di arrivo o un vincolo. È un punto di partenza per migliorarci ogni giorno senza perdere di vista la nostra identità comune, è uno stimolo ad impegnarci sempre più, individualmente e collettivamente”.

Roberta Lombardi ed Eliana Baici, del Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica dell’Università del Piemonte Orientale, hanno spiegato come tutti i Governi hanno approvato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ma il loro successo dipende fortemente dall’azione e dalla collaborazione di tutte le parti coinvolte; tra queste le imprese rappresentano un attore fondamentale per il ruolo che svolgono nella vita economico-sociale delle comunità in cui operano. L’impresa che adotta la logica ESG non solo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi SDGs a livello macro, ma avrà dei vantaggi anche a livello micro e può accrescere le sue prestazioni: stimolando una produzione innovativa che apra nuovi segmenti di mercato, migliorando la propria immagine, accrescendo l’efficienza operativa e la produttività attraverso un maggior coinvolgimento del personale e attirando risorse da parte degli investitori attenti alla sostenibilità. Adottare pratiche ESG da parte delle imprese secondo il 90% delle rilevazioni riduce il costo del capitale, nell'88% dei casi analizzati migliora la performance operativa e secondo l'80% degli studi influenza positivamente l'andamento del prezzo delle azioni.

Daniela Bernacchi, segretario generale dell’UN Global Compact Network Italia, organismo impegnato nella promozione della Corporate Sustainability tra imprese e organizzazioni italiane, ha sottolineato che “il ruolo del settore privato è fondamentale per il compimento dell’Agenda 2030 e UN Global Compact sostiene le imprese con strumenti dedicati nel loro percorso verso la sostenibilità. Per il 2022, il Network focalizza il suo programma attività su tre aree tematiche, che sono la Climate Action, il Gender e la lotta alle disuguaglianze. Tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni e dalla localizzazione geografica, sono chiamate a giocare un ruolo cruciale al fianco dei Governi e della società civile: è urgente incrementare l’impegno di tutti se vogliamo veramente raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile nei prossimi nove anni”.

“In aprile 2021, la Commissione Europea ha adottato una proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD): i report di sostenibilità 2023 (pubblicati nel 2024) non potranno più essere pubblicati separatamente, ma saranno inclusi nella relazione sulla gestione con l’obiettivo di capitalizzare il potenziale del mercato unico europeo per contribuire alla transizione verso un sistema economico e finanziario pienamente sostenibile e inclusivo, accrescendo il valore delle aziende”, ha spiegato Franco Amelio, sustainabilty leader di Deloitte&Touche, presentando un’anteprima sulla normativa per il futuro della rendicontazione.

Hanno poi testimoniato le aziende che contribuiscono quotidianamente alla crescita del tessuto economico del territorio e che hanno evidenziato come la sostenibilità sia importante farla in concreto. Tra queste, Radici InNova, il cui CEO Stefano Alini ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2020 di RadiciGroup, di cui la società fa parte: “Da oltre 15 anni ci impegniamo nella rendicontazione di tutte le nostre attività attraverso la pubblicazione del Report che, dal 2010, è anche certificato secondo il modello GRI Standards. Numerose sono le iniziative su cui stiamo lavorando per offrire soluzioni sempre più sostenibili e frutto di un grande lavoro di ricerca a e innovazione: dal progetto Ulisse, in cui abbiamo dimostrato la possibilità di produrre poliammidi a partire da materie prime rinnovabili, fino alla realizzazione di una tuta da sci per lo Sci Club RadiciGroup con filati riciclati e totalmente riciclabile a fine vita. E una cosa è importante sottolineare: l’economia circolare non si fa da soli, è necessario lavorare in squadra con la filiera, le istituzioni e tutti gli stakeholder”. I lavori si sono chiusicon gli interventi di Giovanni Versaci, strategy director di Gessi, di Mario Cerutti, CIR e sustainability officer di Lavazza Group, e di Cecilia Cerra, head of corporate social responsibility di Loro Piana.