Come l'EPS contribuisce all’economia circolare

L'industria italiana dell'EPS da imballaggio, con il supporto e la collaborazione di Aipe (Associazione Italiana Polistirene Espanso), contribuisce agli obiettivi che la Commissione Europea si è data alla fine del 2015, con l'adozione del pacchetto di misure sull'economia circolare. In tutte le fasi del processo produttivo il settore adotta, infatti, un approccio di tipo LCA, allineandosi concretamente agli obiettivi fissati dall'Unione Europea.

L'EPS-airpop rappresenta di per sé un esempio di uso sostenibile delle risorse, essendo composto per il 98% di aria e solo per il 2% di polistirene e riciclabile fino a 7 volte. Per tale motivo, mediamente un imballo in EPS-airpop pesa la metà di qualunque altro materiale alternativo e ciò consente di contenere i costi e i consumi energetici nel trasporto. In fase di progettazione, gli imballaggi possono essere pensati in modo da garantire la protezione del prodotto, limitando al massimo il volume dell’imballo.

In fase di produzione, l'EPS richiede il 33% in meno di acqua rispetto agli altri imballaggi e i sistemi produttivi sono sempre più efficienti (almeno del 50% negli ultimi vent’anni) da un punto di vista energetico. Il rifiuto post consumo che deriva dall’imballo in EPS è una risorsa di grande valore che viene valorizzata economicamente in funzione del paese e delle contingenze della materia prima. In Italia vi sono numerose aziende che operano nel settore della raccolta e del riciclo dell’EPS post consumo.

Una stima del quantitativo recuperato può essere dichiarata pari a un peso di circa 20 mila tonnellate all’anno, che porta l’EPS a vantare una percentuale di recupero pari al 30 % dell’immesso nel mercato nazionale. Il settore supporta le azioni volte a evitare la presenza di imballi in plastica nelle discariche e considera la termovalorizzazione come opzione complementare per gli imballi che non possono più essere riciclati perché sporchi o contaminati. Nel processo produttivo possono essere riutilizzati gli scarti di alta qualità, mentre quelli di qualità inferiore vengono reimpiegati per usi meno nobili.