Sul Lago d’Iseo l’opera faraonica realizzata da Christo in polietilene

Per 16 giorni, dal 18 giugno al 3 luglio, il nuovo progetto “The Floating Piers” dell’artista bulgaro Christo in Italia reinterpreta il Lago d'Iseo, proponendo un’esperienza dal forte impatto estetico e quasi mistico. Una superficie di 70 mila metri quadri di tessuto giallo cangiante è sostenuta da un sistema galleggiante formato da 200 mila cubi in polietilene ad alta densità, creando un camminamento che si sviluppa a pelo d'acqua e segue il movimento delle onde. I 3000 metri pedonali sul Lago d’Iseo sono formati da pontili con bordi degradanti larghi 16 metri e alti 50 centimetri, a cui se ne aggiungono altri 1500 metri che si articolano lungo la strada Sulzano e Peschiera Maraglio.

Tra la primavera e l'estate 2014, Christo, insieme ai collaboratori Vladimir Yavachev, Wolfgang Volz e Josy Kraft, ha esplorato diversi laghi del Nord Italia e con Germano Celant - direttore del progetto - è stato scelto il Lago d'Iseo come luogo più adatto e di grande ispirazione. The Floating Piers è il primo progetto su larga scala dai tempi di The Gates, realizzato da Christo e Jeanne-Claude nel 2005. Dopo il 3 luglio tutte i componenti dell'opera verranno rimossi e dismessi attraverso un processo industriale di riciclaggio.

I 200 mila cubi in polietilene ad alta densità sono stati realizzati mediante soffiaggio da un trasformatore di Fondotoce, una frazione di Verbania, e sono collegati tra loro in 30 sezioni lunghe 100 metri per mezzo di viti di plastica inserite negli occhielli ricavati in prossimità degli spigoli. Per evitare che onde e correnti trascinino via il camminamento, le sezioni sono state fissate al fondo del lago a 90 metri di profondità da sommozzatori francesi specializzati, mediante un sistema di ancoraggio con carico di rottura fino a 20 tonnellate. Il rivestimento in tessuto, invece, è stato prodotto e confezionato in Germania.

La realizzazione di tutti i componenti, il loro assemblaggio e la messa in acqua delle sezioni hanno richiesto quasi un anno di lavoro e la costruzione di apposite strutture di immagazzinamento e conservazione a Montecolino, sul Lago d’Iseo.