Consumi ridotti del 10% nella produzione di preforme

Quella tra Sacmi e Bosch Rexroth è una collaborazione di lunga data, caratterizzata dalle continue ricerca di soluzioni innovative e attenzione a risparmio energetico e sostenibilità, temi molto attuali e sentiti. Un rapporto intenso che si concretizza nello studio costante di nuove soluzioni di automazione per altrettanto nuove applicazioni. Ed è frutto di questo sviluppo congiunto l’ultima versione della macchina IPS 300 di Sacmi per la produzione di preforme in PET che sarà esposta al prossimo K di Düsseldorf, sulla quale i visitatori potranno vedere in azione il motore lineare MLF di Bosh Rexroth, accoppiato agli altri assi di movimento, comandati interamente dal sistema modulare di drive di quest’ultima.

Le macchine IPS per la produzione di preforme in PET sono caratterizzate da alta flessibilità, facilità d’uso, affidabilità e prestazioni. Dei suoi tre elementi principali - pressa, stampo e robot - quest’ultimo è comandato da assi Bosch Rexroth il cui braccio viene movimentato mediante motore lineare MLF di bosh Rexroth. La sua caratteristica più importante è quella di essere comandato da un sistema modulare dotato di alimentatore Bosch Rexroth smart energy che permette il recupero dell’energia cinetica (KERS). Questa caratteristica consente di massimizzare il boost di potenza e di ridurre i consumi energetici dell’impianto e quindi dei costi. “La movimentazione con recupero di energia cinetica ci garantisce un risparmio del 10% su ogni macchina”, spiega Morando Masi, il direttore della divisione PET di Sacmi. “Si tratta di un valore importante, considerando che la macchina rappresenta il 40% del consumo energetico totale dell’impianto”.

L’efficientamento energetico ottenuto grazie al motore lineare e all’alimentatore rigenerativo di Bosch Rexroth è in linea con l’attenzione di Sacmi per l’ambiente e la sostenibilità: l'azienda nel 2020 ha ridotto le proprie emissioni di CO2 dell'8% rispetto al 2019, ha riciclato 1.728 tonnellate di materiale, ha utilizzato il 53% di energia da fonti rinnovabili e ha consumato il 15% in meno di acqua. La prima macchina IPS è stata realizzata nel 2012 ed era di taglia medio piccola (220 tonnellate di forza di chiusura). “La soluzione studiata in collaborazione con Bosch Rexroth ci ha dato subito grande soddisfazione e abbiamo quindi usato lo stesso motore in tutte le versioni successive, adeguandolo alle rispettive taglie che sono diventate 400 tonnellate nel 2015 e 300 tonnellate nel 2020-2021”, ha proseguito Masi.

“Sin dalla progettazione della prima IPS 220, l’applicazione che abbiamo sviluppato per Sacmi ha rappresentato una grande opportunità di confronto tra i nostri reparti ricerca e sviluppo, ha aggiunto Maurizio Stagni, strategic customer management di Bosch Rexroth. “Abbiamo studiato le loro esigenze a tutto tondo, il rapporto è stato di tipo consulenziale. Abbiamo trovato nei loro tecnici una preparazione fuori dal comune, che ha aggiunto grande valore alla collaborazione”.

“Ai clienti la soluzione è piaciuta tantissimo, perché offre grandi vantaggi in termine di manutenzione e gestione”, ha commenta ancora Masi. “Non essendoci cinghie soggette a usura, la macchina risulta praticamente maintenance free. Inoltre, si possono creare profili di accelerazione e decelerazione personalizzati e per questo tipo di applicazione è una soluzione estremamente interessante, che ci ha consentito di distinguerci in un mercato in cui la differenza la fa veramente il dettaglio”.

“L’altro grande vantaggio dato dai motori Bosch Rexroth è la loro capacità di interfacciarsi e dialogare con tutti i controlli, anche di altri fornitori e su qualsiasi piattaforma, senza che questo rappresenti un problema”, ha concluso il manager.