Il polso del settore: meglio del previsto

L’analisi dei dati relativi a fatturato e numero di dipendenti delle aziende associate ad Amaplast evidenzia che il 2020, per la compagine associativa, si è chiuso meno negativamente di quanto si potesse temere.

Infatti, il confronto con il 2019 - in base ai dati comunicati da 149 soci ordinari - indica un calo del fatturato cumulativo del 2,8%, un arretramento tutto sommato contenuto, alla luce della difficile situazione in cui le imprese si sono trovate a operare, soprattutto nei mesi di marzo e aprile 2020, a causa delle restrizioni alle attività e agli spostamenti introdotte per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19.

Più nel dettaglio, il 57% delle aziende ha subito una contrazione delle vendite mentre il 40% ha chiuso l’anno in crescita rispetto al 2019; il restante 3% del campione non ha registrato variazioni. Sul fronte dell’occupazione, invece, la variazione è addirittura positiva: infatti, il numero complessivo dei dipendenti è cresciuto del 3,3%. Questo grazie alle 52 aziende associate che hanno effettuato nuove assunzioni, a fronte delle 53 che hanno invece ridimensionato la propria forza-lavoro e alle 44 che non hanno avuto variazioni.

Il 2021 ha avuto nel complesso un inizio incoraggiante: infatti, delle 60 imprese aderenti ad Amaplast che hanno partecipato a un recente sondaggio, il gruppo più numeroso (30 aziende) evidenzia un miglioramento nella consistenza del portafoglio ordini per il primo semestre 2021, rispetto al secondo del 2020, con diverse sfumature di intensità. Altre 20 imprese non segnalano scostamenti significativi mentre le rimanenti 10 subiscono una contrazione degli ordini raccolti per i primi sei mesi dell’anno in corso, peraltro con l’insieme maggiore che indica una diminuzione di oltre 15 punti percentuali.

Per quanto riguarda, invece, l’industria italiana delle macchine per plastica e gomma nel suo complesso - considerando quindi anche l’insieme dei costruttori di stampi, del cui perimetro e incidenza non è semplice avere contezza - i preconsuntivi elaborati in base all’andamento del commercio estero indicano risultati più negativi.

Alla luce di un calo del 17% delle importazioni (indicatore della debolezza del mercato interno) e del 14% delle esportazioni (a cui è destinato il 70% circa del fatturato) nel periodo gennaio-settembre 2020 rispetto allo stesso periodo 2019, si era precedentemente ipotizzato un calo della produzione nazionale del 15%. I più recenti dati diffusi da Istat, riferiti ai primi undici mesi del 2020, indicano un’attenuazione dei due indicatori: infatti, le importazioni evidenziano una diminuzione del 13% e le esportazioni del 12%. Pertanto, sembra più verosimile formulare una stima di discesa della produzione nell’ordine di 10-12 punti percentuali a consuntivo d’anno.

Raccolta ordini dei soci Amaplast nel primo semestre 2021 rispetto al secondo semestre 2020

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