È partita la nuova edizione di Ecopack, il Bando Conai per l’ecodesign che arriva quest’anno alla decima edizione. La call-to-action che Conai rivolge al tessuto imprenditoriale del nostro Paese vuole valorizzare le innovazioni degli imballaggi resi più sostenibili grazie all’ecodesign. Ecopack è infatti aperto a tutte le imprese consorziate che hanno rivisto i loro imballaggi adottando almeno una fra queste sette leve di prevenzione: riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materiale riciclato/recuperato, risparmio di materia prima, ottimizzazione dei processi produttivi, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema imballo.

In occasione della decima edizione del bando, il montepremi passa da 500.000 a 600.000 euro. 550.000 euro saranno suddivisi fra tutti i casi premiati sulla base di una lista ottenuta valutando l’adozione delle sette leve di prevenzione. 50.000 euro saranno invece destinati a cinque super premi per l’innovazione circolare da 10.000 euro ciascuno. Riconosceranno gli sforzi di cinque aziende, ognuna delle quali sarà premiata per uno di questi incentivi: la facilitazione delle attività di riciclo di un imballaggio, la possibilità di riutilizzarlo, l’uso di materiale riciclato nel crearlo e l’aver promosso nuove tecnologie e applicazioni significative dal punto di vista progettuale e dell’innovazione. Uno fra i cinque casi premiati per l’innovazione circolare riceverà anche una menzione speciale da parte di Legambiente. Una seconda menzione speciale potrà poi essere assegnata a un caso che si sarà distinto per aver apportato innovazioni nel settore dell’e-commerce.

“Come ricordo spesso, sono molto legato al bando: ne ho seguito l’ideazione dieci anni fa. Anche per questo mi fa piacere che il numero dei casi di imballaggi candidati sia in crescita costante: nemmeno l’inizio della pandemia e il lockdown hanno frenato questo trend positivo, tre anni fa”, ha commentato il presidente di Conai, Luca Ruini. “La maggior parte degli impatti che un imballaggio avrà nel corso di tutto il suo ciclo di vita si definisce nella fase della sua progettazione: è sempre importante ricordarlo, e far capire alle imprese che il design sostenibile è uno strumento fondamentale per passare davvero da un modello lineare a un modello circolare, tutelando le risorse del nostro pianeta”.

Per presentare le candidature c’è tempo fino al 28 aprile 2023. I nuovi casi di imballaggi “virtuosi” saranno poi analizzati attraverso l’Eco Tool Conai, strumento di Life Cycle Assessment semplificato in grado di calcolare gli effetti delle azioni di prevenzione in termini di risparmio energetico e idrico e di riduzione delle emissioni di CO2, oltre che (solo per i casi di imballaggi che facilitano le attività di riciclo) di quantità di materia prima seconda generata. Anche quest’anno l’Eco Tool Conai e l’analisi dei casi saranno sottoposti alla validazione di DNV, ente di certificazione internazionale. Un comitato tecnico composto da referenti del sistema consortile farà un’ulteriore valutazione sui casi presentati. Poi sarà un comitato tecnico allargato, composto da esperti esterni, a scegliere i cinque super premi.

Fra gli strumenti che Conai mette a disposizione delle imprese consorziate per vincere la sfida dell’ecodesign rientra EcoD Tool, software online che permette di valutare l’impatto di ciascuna fase del ciclo di vita dell’imballaggio analizzato e di simulare interventi di miglioramento per renderlo più sostenibile. Elabora i dati forniti dalle aziende mediante un questionario guidato e dà indicazioni sull’impatto dell’imballaggio in tutte le fasi del suo ciclo di vita, prendendo in considerazione il consumo di acqua, il consumo di energia e le emissioni di CO2. In relazione a questi tre indicatori, l’EcoD Tool suggerisce anche azioni di ecodesign personalizzate per ridurre l’impatto dell’imballaggio stesso, ed è in grado di effettuare simulazioni confrontabili mostrando le caratteristiche ambientali dell’imballaggio prima e dopo gli interventi di ecodesign suggeriti. A questi indicatori, lo strumento aggiunge quello della circolarità: una sorta di valutazione complessiva dell’imballaggio, tanto più circolare quanto più usa materia riciclata, quanto più è riciclabile e quanto più è riutilizzabile.

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