(Foto Tecnova)

Si chiama E200 il nuovo impianto di casa Tecnova per la rigenerazione di materiali plastici post-consumo, concepito sulla base delle specifiche esigenze di un committente spagnolo per la lavorazione di HDPE, principalmente flaconi per l’igiene personale e della casa.

Nel caso specifico, il processo prevede che il materiale in ingresso proveniente dalla raccolta post-consumo venga preselezionato e sottoposto a lavaggio in tre vasche contigue, per garantire la rimozione di ogni contaminazione esterna. A questo passaggio è abbinata una classificazione dei materiali da rigenerare in base al colore attraverso separatori ottici, per ottenere un materiale finale il più bianco possibile conformemente agli standard qualitative richiesti.

Un aspetto chiave di questo processo è rappresentato dal controllo e dal mantenimento dell’indice di fusione del materiale riciclato entro tolleranze molto accurate, nell’ordine di ±0,1% del valore in ingresso. L’impianto assicura un granulato bianco latte privo di impurità, cui contribuisce anche un sistema di filtrazione sotto i 150 micron, che opzionalmente possono scendere fino a 120 micron, ideale per applicazioni che richiedono uniformità di spessore, come, per esempio, il soffiaggio nel caso specifico.

(Foto Tecnova)

L’impianto E200 garantisce una produzione minima oraria di 1.500 kg, testata con successo presso lo stabilimento di Tecnova a Oleggio (Novara). Il sistema può operare in continuo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, capacità particolarmente utile per componenti, come il filtro, che richiedono diverse ore per raggiungere la temperatura di esercizio.

Un ulteriore elemento di innovativo dell’impianto risiede nel suo design, completamente rinnovato. Nuovi sono carter e coperture, che conferiscono un aspetto più moderno alla linea. Importanza è stata data anche ad aspetto e volumi: un design curato comunica ordine, pulizia ed efficienza. Questa rinnovata linea estetica, con la macchina tutta carenata e carterata, rappresenta la pioniera di tutte le future commesse di Tecnova. Inoltre, il design richiama anche i colori RAL del nuovo logo aziendale, presentato al mercato qualche mese fa.

Di rilievo anche il livello di efficienza energetica raggiunto. L’azienda è riuscita a contenere i consumi sotto 0,23 kW/kg di materiale prodotto, risultato ottenuto grazie al profilo della vite dell'estrusore e alle coibentazioni dei carter e del cilindro. Dati verificati e controllati in fase di set-up anche dalla committenza, che ha potuto monitorare costantemente il consumo energetico istantaneo della linea attraverso un G-meter presente sul display del monitor di gestione della macchina.

L'impianto E200 è dotato di un PDC di gestione con monitor di aiuto, intuitivo e di facile utilizzo, che assicura un alto livello di automazione (almeno il 90%) riducendo al minimo l'intervento dell'operatore alle sole attività di supervisione.